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sfondo nero

A cruda voz

Lavinia Mancusi

Liburia World 10

Formato: digital - Cd audio/digipack

Pubblicato Ottobre 2024

Pubblicato ad Ottobre 2024 per l’etichetta Liburia Records, A cruda voz è il terzo album in studio della cantante, polistrumentista e scrittrice romana Lavinia Mancusi. In questo ultimo lavoro Mancusi, pur senza allontanarsi dal solco della ricerca sull’intreccio delle culture popolari tracciato con i primi due album Semilla (2013) e Semilla vol. 2 (2018), sviluppa a partire della suggestione contenuta nel titolo, una riflessione che tenta di abbracciare sotto un unico sguardo le molteplici fasi del ciclo della vita.

La voce «cruda», nuda, del titolo, è la voce della nascita, il primo inesorabile grido con cui ogni umano annuncia la propria venuta. In quell’accesso così fragile e necessario è riassunta una richiesta di comunione col mondo dei vivi che solo l’antico sapere di una comunità già educata alla vita può raccogliere.

E infatti quella nudità originaria insieme così precaria e vitale si conserva miracolosamente intatta nella tradizione dei canti popolari raccolti e intrecciati da Mancusi in questo album che si sviluppa come un pensiero che indaga senza mai posarsi. Ogni brano di A cruda voz si lega all’altro per costruire un discorso unico, un racconto che ricuce nascita, vita e morte nella stessa trama.

È il mare, culla dell’umanità, ad aprire non a caso il paesaggio sonoro dell’album, e alle onde subito si affastella un miscuglio di voci che sfociano nel rito della partenza raccontato in Marinaresca di Roberto De Simone e la sua Nuova Compagnia di Canto Popolare. A pervadere la prima parte del lavoro è un’atmosfera di intima sospensione che si srotola nelle accorate interpretazioni di A curuna, canto del repertorio popolare recuperato e inciso da Rosa Balistreri, e nella ballata Mamma damme cento lire, cronaca di una migrazione e di un naufragio che velatamente sposta l’accento della riflessione sul mare inteso come confine reso invalicabile dalla nevrastenica e idiota paura dell’altro. Dall’abisso dell’ossessione e dell’oblio sembrano parlarci le voci delle Lavandaie del Vomero di De Simone e le grida da vicolo buio e cani randagi che anticipano la tammurriata Fenesta ca’ lucive, testo a firma anonima del Settecento

partenopeo che getta una luce sinceramente commossa sul rapporto tra l’amore e la morte.

Entriamo così nella seconda parte di A cruda voz, in cui Mancusi sembra indicare nella comunità in lotta dei vivi l’unico luogo di conciliazione tra il lutto della solitudine e la spinta alla vita. Una volontà di liberazione collettiva che si fa esplicita nella valanga di tamburi pronti ad agitare il canto di carcerati Morsi cu morsi, e nella successiva Il lamento dei mendicanti, brano del cantore e compositore pugliese Matteo Salvatore, che parla di un’altra prigionia, quella dei reietti di ogni società ridotti alla schiavitù della fame tra i marciapiedi delle città. In Padrone mio, dello stesso Salvatore, e soprattutto in Lavoro tra li pecuri e li cani, due brani di rivendicazione contadine, Mancusi esce allo scoperto e si rivolge direttamente all’umanità in rivolta, quella che rivendica il proprio diritto ad abitare, emanciparsi, esistere come comunità fatta di canto e mutuo soccorso. A chiudere l’album, l’ammonimento rabbioso di Montesicuro: “Per arricchire un brigante sono crepato”. La cruda voce della consapevolezza che si scioglie nel vociare anonimo e ritmato di una teoria di filastrocche, di una serie di voci che si fanno memoria e insegnamento di lotta per le generazioni a venire.

Credits:

Lavinia Mancusi: voce, chitarra, violino, tamburi a cornice, surdo, bombo leguero Mauro Menegazzi: fisarmonica, synth e programmazioni

Iacopo Schiavo: chitarra classica, oud

Renato Vecchio: fiati (tracks 1,5,7)

Alessandro Chimienti: chitarra elettrica (track 5)

Produttore esecutivo: Fabrizio Fiorini.

Arrangiamenti e direzione artistica: Mauro Menegazzi Registrato presso MSRecording (Manziana, Italia)
 Ingegnere del suono: Mauro Menegazzi

Missato e Masterizzato da Mauro Menegazzi / MSRecording

Foto: Georgiana Acostadei Grafica: Isabella Caputo 

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